Soluzioni Corporate di backup Test di auto-protezione

Tempo di lettura: 4 min
Introduzione
Alla luce del crescente numero di attacchi ransomware in cui i cryptolocker interrompono i processi di database per sbloccare i file di database per la crittografia (Cerber, GlobeImposter, Rapid, Serpent) e possono crittografare backup locali e di rete per richiedere il pagamento di un riscatto (Rapid, Spora), abbiamo deciso di testare le capacità di auto- protezione delle migliori soluzioni di backup utilizzate negli ambienti aziendali disponibili per la prova.
Il test mira a controllare la sostenibilità dei processi e dei servizi dei prodotti contro gli attacchi tipici al software di sicurezza descritti di seguito, nonché l’auto-protezione del backup locale e dei file dei prodotti. Il ransomware può crittografare i file di configurazione e i file di backup locali che appartengono a un programma di backup disabilitando il ripristino dei file. Inoltre, una volta ottenuto l’accesso ai processi dell’agente o del server, l’utente autore dell’attacco può eliminare le copie di backup dei file non solo a livello locale, ma anche nel cloud per conto di una soluzione di backup.
Questo documento è un riepilogo del report di test delle soluzioni di backup aziendali e include la descrizione dell’ambiente di test, l’elenco delle soluzioni testate e delle relative versioni, la panoramica degli scenari di test, nonché i risultati e le conclusioni basati su questi risultati. Non classifichiamo le soluzioni testate e non assegniamo alcun premio, ma forniamo i risultati “così come sono” a solo scopo informativo.
Ambiente di test
I test sono stati condotti sulle macchine virtuali di:
Windows 8.1 SP1 32 bit build 9600
Windows 10 Enterprise 64 bit Build 16299
Windows Server 2012 R2 Standard 64 bit
v. 6.3.9600 Build 9600
Abbiamo testato soluzioni di backup su piattaforme
a 32 e 64 bit perché le tecniche di iniezione di processo utilizzate negli scenari di test differiscono su queste piattaforme. Inoltre, le build di prodotto a 32 e 64 bit possono contenere una diversa serie di funzionalità, tra cui quelle di auto-protezione, e la loro implementazione può dipendere dall’architettura del sistema operativo.
Prodotti testati
Sono state testate le versioni più recenti dei seguenti prodotti disponibili al momento del test:
Nome prodotto | Componenti | Versione |
Acronis Backup | Management Server Agent | 12.5 9010 12.5 9010 |
Arcserve | Unified Data Protection Server Unified Data Protection Client | 6.5.4175 Aggiornamento 2 Build 667 6.5.4175.791 v.r6.5 |
Veeam | Backup & Replication Agent for Microsoft Windows | 9.5 Aggiornamento 3 2.1.0.423 |
Veritas Backup Exec | Server Agent Utility pour Windows | 16.0 Rev. 1142 16.0 Rev. 1142-1632
|
Ogni prodotto è stato installato con le impostazioni predefinite e aggiornato prima dell’esecuzione del test.
Scenari dei test
La suite di test comprende 31 test che simulano attacchi a file di backup locali, file dei prodotti, processi, servizi e un cloud storage che mirano al blocco del servizio di backup e ripristino. La categoria di test “Protezione dei file dei prodotti” contiene semplici test volti a distruggere i file di backup e di applicazione rendendo impossibile il recupero dei dati crittografati da ransomware.
Il secondo gruppo di test “Protezione dei processi e dei servizi dei prodotti” è essenziale per l’auto-protezione poiché il malware può iniettare il codice dannoso in un agente di backup e agire per conto di una soluzione di backup ottenendo tutti i privilegi necessari per controllare i file di backup. Per volere di un aggressore, un processo dannoso può interrompere processi e servizi con conseguente blocco dell’applicazione di backup e ripristino
o eliminazione di file di backup per conto di una soluzione di backup. L’ultima serie di test è “Protezione del backup e del ripristino del cloud” ed è indirizzata alle interfacce di comunicazione con lo storage cloud. L’attacco di poisoning del DNS o l’uso improprio della CLI possono causare l’interruzione del servizio di backup del cloud.
Conclusioni
Lo scopo del test consisteva nel verificare le capacità di auto-protezione del software di backup per proteggere i relativi file, processi, servizi e cloud storage dagli scenari che possono essere potenzialmente eseguiti dal ransomware.
I risultati hanno mostrato che la maggior parte dei prodotti testati non è pronta in molti casi a contrastare gli attacchi di tipo ransomware consentendo a un potenziale aggressore di bloccare i backup dell’utente e disabilitare i servizi di backup e ripristino. Soltanto Acronis Backup ha mostrato buoni risultati con un tasso di efficacia dell’87% e dell’81% per prodotti a 32 bit e 64 bit, fornendo in modo analogo funzionalità complete di auto-protezione e sostenibilità dei servizi.
Scarica il reparto completo qui: Nio Guard Independent Study_IT
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