omoglifi

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Negli ultimi anni, gli attacchi informatici sono diventati sempre più sofisticati e complessi, e uno dei tipi di attacco più pericolosi sono gli attacchi omoglifi. Questi attacchi sfruttano la somiglianza tra i caratteri di diverse lingue, creando così dei messaggi che sembrano innocui ma che in realtà nascondono dei codici malevoli. In questo articolo, esploreremo più da vicino gli attacchi omoglifi e vedremo come la Cyber Threat Intelligence potrebbe aiutare a prevenire tali attacchi.

Cosa sono gli attacchi omoglifi?

Gli attacchi omoglifi sono un tipo di attacco informatico che sfrutta la somiglianza visiva tra i caratteri di diverse lingue. Questi attacchi sono particolarmente pericolosi perché possono essere difficili da individuare, soprattutto se il destinatario del messaggio non conosce tutte le lingue coinvolte. Ad esempio, un attacco omoglifo potrebbe utilizzare il carattere “α” (alfa) greco al posto della lettera “a” inglese, creando così un messaggio che sembra essere scritto in inglese ma che in realtà nasconde un codice malevolo.

Gli attacchi omoglifi possono essere utilizzati per scopi diversi, come ad esempio:

  • Phishing: gli attaccanti possono utilizzare gli attacchi omoglifi per creare messaggi di phishing che sembrano provenire da fonti affidabili, come ad esempio banche o società di servizi online, ma che in realtà cercano di rubare informazioni personali o finanziarie.
  • Malware: gli attaccanti possono utilizzare gli attacchi omoglifi per nascondere codici malevoli, come ad esempio virus o ransomware, all’interno di un file o di un link.
  • Spam: gli attaccanti possono utilizzare gli attacchi omoglifi per eludere i filtri anti-spam e inviare messaggi indesiderati o contenuti illeciti.

Casi reali come esempio

Di seguito sono riportati alcuni esempi concreti di attacchi omoglifi che sono stati utilizzati in casi reali:

  • Nel 2017, un attacco omoglifo è stato utilizzato per creare un sito web falso di Google Docs, con l’obiettivo di rubare le credenziali di accesso dei utenti. Il sito web falso utilizzava un nome di dominio simile a quello di Google e il carattere omoglifo “ɢ” al posto della lettera “g” nella parola “Google”.
  • Nel 2020, un attacco omoglifo è stato utilizzato per creare un sito web falso di Amazon, con l’obiettivo di rubare le informazioni personali dei clienti. Il sito web falso utilizzava un nome di dominio simile a quello di Amazon e il carattere omoglifo “а” al posto della lettera “a” nella parola “Amazon”.
  • Nel 2021, un attacco omoglifo è stato utilizzato per creare un sito web falso di LinkedIn, con l’obiettivo di rubare le credenziali di accesso dei utenti. Il sito web falso utilizzava un nome di dominio simile a quello di LinkedIn e il carattere omoglifo “і” al posto della lettera “i” nella parola “LinkedIn”.

Questi sono solo alcuni esempi di attacchi omoglifi che sono stati utilizzati in casi reali. È importante notare che gli attacchi omoglifi possono essere utilizzati per creare siti web falsi di qualsiasi tipo di organizzazione, non solo di grandi aziende come Google, Amazon e LinkedIn. Per proteggersi da questi attacchi, gli utenti devono prestare attenzione ai dettagli come i caratteri strani o inusuali nei nomi di dominio e verificare sempre la legittimità del sito web prima di inserire informazioni personali o di effettuare transazioni online.

Come la Cyber Threat Intelligence può aiutare contro gli attacchi omoglifi?

attacchi omoglifi

La Cyber Threat Intelligence (CTI) è un processo di raccolta, analisi e condivisione di informazioni sulle minacce informatiche, con l’obiettivo di prevenire e mitigare gli attacchi informatici. La CTI può essere utile contro gli attacchi omoglifi in diversi modi:

  • Rilevamento precoce: la CTI può aiutare a individuare i primi segnali di un attacco omoglifo, come ad esempio la presenza di caratteri strani o inusuali in un messaggio. In questo modo, le organizzazioni possono agire rapidamente per proteggere i propri sistemi e le proprie informazioni.
  • Analisi dei dati: la CTI può aiutare a analizzare i dati provenienti da diversi fonti, come ad esempio i log dei server o le segnalazioni degli utenti, per identificare eventuali attacchi omoglifi in corso e per individuare eventuali modelli o tendenze negli attacchi.
  • Condivisione di informazioni: la CTI può aiutare a condividere informazioni sulle minacce informatiche tra diverse organizzazioni, creando una rete di collaborazione per prevenire e mitigare gli attacchi omoglifi.
  • Formazione del personale: la CTI può aiutare a formare il personale delle organizzazioni sulla prevenzione degli attacchi informatici, compresi gli attacchi omoglifi, aumentando così la consapevolezza e la capacità di risposta dell’organizzazione.

Conclusioni

Gli attacchi omoglifi sono un tipo di attacco informatico particolarmente insidioso, che sfrutta la somiglianza tra i caratteri di diverse lingue per nascondere dei codici malevoli. Per prevenire e mitigare tali attacchi, è importante utilizzare la Cyber Threat Intelligence, un processo di raccolta, analisi e condivisione di informazioni sulle minacce informatiche. La CTI può aiutare a individuare precocemente questi attacchi, a analizzare i dati.

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