Attacco Magecart Hacker

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Ogni giorno sentiamo parlare di qualche nuova minaccia o vulnerabilità in ambito tecnologico. Ultimamente si parla dell’attacco di raccolta dati conosciuto come “Magecart”. Cerchiamo di capire di cosa si tratta e come possiamo fare per difenderci.

Magecart è un grande gruppo di hacker così come un tipico attacco che prende di mira principalmente i
carrelli della spesa dei negozi online.
Questo tipo di attacco è diventato molto comune negli ultimi anni.

Cos’è l’attacco Magecart?

Gli hacker di Magecart di solito prendono di mira i negozi online sviluppati con Magento CMS e mirano a rubare le informazioni della carta di credito dei clienti. Questo tipo di attacco è anche conosciuto come supply chain attack, web skimming o e-skimming. Il codice JavaScript iniettato nel sorgente durante l’attacco è solitamente chiamato anch’esso Magecart.

Gli esperti di cyber security hanno notato questa attività del gruppo criminale nel 2010, anche se Magecart è diventato molto noto di recente. Per oltre 10 anni di osservazione, l’attacco Magecart è stato rilevato circa 2 milioni di volte. Dal 2010, Magecart è responsabile dell’hacking di più di 18.000 host. Per guidare il codice maligno, i criminali hanno utilizzato 573 domini con circa 10.000 link di download con malware Magecart.

Oggi i ricercatori segnalano una nuova serie di attacchi Mageсart. I criminali hanno cambiato le tattiche e gli attacchi automatizzati. Ora sono alla ricerca di target settati male per infettare i siti web e i file JavaScript che possono raggiungere. Da aprile 2019, i criminali informatici hanno compromesso oltre 17.000 domini pubblicando codice JavaScript (chiamato anche “skimmer“) su questi siti web.

Secondo Computerweekly, durante le pandemie di COVID-19 gli attacchi Magecart ai rivenditori online sono aumentati del 20%.

Attacco Magecart Javascript

Come funziona l’attacco Magecart

Gli attacchi di data skimming come Magecart seguono tipicamente un modello ben stabilito. Devono ottenere tre cose per avere successo.

1. Accedere al sito

Ci sono tipicamente due modi in cui gli aggressori ottengono l’accesso al sito web e piazzano il codice di skimming. Possono introdursi nella tua infrastruttura o nel tuo server e mettere lì lo skimmer. Oppure, andranno da uno dei vostri fornitori di terze parti, specialmente se sono un bersaglio più facile, e infettano un tag di terze parti che eseguirà uno script dannoso sul vostro sito quando viene richiamato nel browser.

2. Raccogliere informazioni sensibili

Ci sono molti modi diversi in cui i gruppi possono catturare i dati, ma il codice di skimming è quasi sempre uno script JavaScript che ascolta le informazioni personali e le raccoglie. Si è visto un approccio in cui monitorano tutti i tasti premuti su una pagina sensibile o anche l’intercettazione dell’input in parti specifiche di un webform come i campi della carta di credito e del CVV. Generalmente, gli aggressori nascondono il codice dannoso all’interno di altro codice, che sembra benigno, per evitare il rilevamento.

3. Mandare i dati a un server

Questa è la parte più semplice dell’intero processo. Una volta che gli hacker hanno accesso al tuo sito web e raccolgono i dati che vogliono, il gioco è finito. Possono inviare le informazioni dai browser degli utenti finali a quasi ogni luogo su Internet.

Attacco Magecart Card

Lo stato attuale

Come abbiamo già detto, l’attacco Magecart è distribuito principalmente tramite codice JavaScript dannoso iniettato in plugin scaricabili o add-on per negozi online Magento. Ultimamente, gli aggressori hanno iniziato a usare i banner pubblicitari per distribuire gli skimmer.

Nel 2019 durante un attacco lampo, i criminali informatici hanno violato quasi 1000 siti di e-commerce in sole 24 ore, dimostrando che non hanno agito manualmente, ma hanno invece utilizzato strumenti automatici. La maggior parte delle risorse colpite erano piccoli e-shop, anche se tra questi ci sono anche diverse grandi imprese.

Lo script di skimming è stato utilizzato per rubare informazioni dai visitatori dei negozi online, in particolare, i dati delle loro carte bancarie, nomi, numeri di telefono e indirizzi. Poi lo script registra tutti i dati inseriti nelle pagine di pagamento e li memorizza nel browser fino a quando la vittima aggiorna la pagina o passa a un’altra scheda. I dati rubati vengono poi inviati a un server controllato dai criminali informatici.

Come affrontare la situazione

Il problema con Magecart è che c’è molta confusione quando si tratta di proteggere effettivamente questi attacchi di skimming di carte basati sul web. Per esempio, l’auditing di un sito web su base regolare non può fermare gli attacchi, poiché il problema proviene da tag di terze parti, che l’auditing non rileverà.

Il consiglio per i team IT è di adottare un approccio zero-trust con JavaScript sui loro siti, iniziando con una politica per bloccare l’accesso di default a qualsiasi informazione sensibile inserita nei moduli web e nei cookie memorizzati. Da lì, si permette solo a un insieme selezionato di script controllati (di solito solo i propri) di accedere ai dati sensibili. E come risultato, se questo tipo di codice di skimming entra nel sito, semplicemente non può accedere a nessuna delle informazioni sensibili.

Sfortunatamente i browser web non forniscono questo tipo di funzionalità, quindi i team IT devono implementare i propri approcci di protezione o portare tecnologia da fornitori esterni specializzati nella protezione contro questo tipo di attacchi.

Attacco Magecart Hacker

Come proteggersi attivamente

Per proteggere la tua azienda dagli attacchi Magecart, fai un inventario completo delle tue risorse digitali utilizzando il nostro servizio di CTI. Successivamente, trova tutte le possibili applicazioni web e mobili, imposta un punteggio di sicurezza per ciascuna di esse e mostra quali app sono da correggere e mettere al sicuro. Il servizio, inoltre, può cercare nel Dark Web, negli archivi cloud e nei repository di codice tutte le possibili fughe di dati.

L’approccio adottato è proattivo e si basa sulla ricerca di compromissioni prima che queste si siano manifestate. Questo approccio, che gestisce in modo attivo la superficie di attacco e scandaglia il dark web, permette di ottenere una visione completa dello stato di sicurezza del sistema digitale.

Dopo un inventario completo si può procedere con un Penetration Test per verificare la situazione e proteggere la vostra azienda da qualsiasi minaccia alla sicurezza. L’attaco Magecart, così come altri metodi di attacco più moderni che i criminali informatici inventano costantemente, possono essere contrastati solo con questo tipo di approccio proattivo, mantenendo alta la guardia.

Per qualunque domanda o per sapere come i nostri servizi possono mettere al sicuro il tuo business, non esitare a contattarci.

Useful links:

PageSpeed-Cover

Se il sito e’ lento, stai perdendo clienti. E’ molto semplice e non ci sono modi piu’ gentili per dire la stessa cosa. La velocita’ di un sito e’ direttamente proporzionale alla voglia di un utente di visitarlo. Per misurare il proprio portale si puo’ utilizzare uno strumento messo a disposizione da Google: PageSpeed Insight. Si puo’ accedere a questo servizio dal pannello di controllo Plesk offerto da SOD, semplicemente cliccando sull’icona in basso nel pannello del sito. 

Page Speed Insight Pannello

 

Oggi cerchiamo di capire come questo strumento puo’ aiutarci a migliorare l’esperienza utente sul nostro sito e anche il posizionamento per i motori di ricerca (SEO). A questo proposito, consiglio di verificare i dati di una ricerca effettuata da Backlinko in cui hanno testato come diversi parametri on-site e off-site influenzano il posizionamento, la ricerca e’ in inglese ma e’ stata anche tradotta in italiano.

Perche’ la velocita’ e’ importante?

La velocita’ del vostro sito web ha un impatto diretto sulla SEO e sui tassi di conversione. Non prendersi il tempo di apportare miglioramenti puo’ essere un errore costoso. Gli utenti sono molto piu’ propensi a lasciare un sito web lento senza averlo nemmeno visitato, e la probabilita’ che cio’ accada aumenta di oltre il 100% se il tempo di caricamento di una pagina passa da 1s a 6s. In particolare, la bouncing rate (percentuale di utenti che se ne va senza visitare altre pagine) si attesta nei seguenti parametri:

– Caricamento fino a 3 secondi: bouncing rate +32%

– Caricamento fino a 5 secondi: bouncing rate +90%

– Fino a 6 secondi: bouncing rate +106%

C’e’ davvero bisogno di velocita’, e lo strumento gratuito PageSpeed Insights di Google e’ una risorsa fantastica per aiutarti a trovare e risolvere i problemi che potrebbero rallentare il tuo sito.

Cos’e’ PageSpeed Insight

PageSpeed Insights e’ uno strumento gratuito offerto da Google per aiutare ad analizzare le prestazioni di un sito web e ricevere suggerimenti su come migliorarlo. In effetti, e’ probabilmente lo strumento di analisi della velocita’ delle pagine piu’ popolare in circolazione, quindi vale la pena imparare a usarlo.

PageSpeed fornisce un indice di velocita’ in centesimi, il cui massimo e’, ovviamente 100/100. Prima di correre a capire come ottenere quel punteggio, e’ necessario sapere come utilizzare correttamente lo strumento e implementare i suggerimenti che fornisce. Infatti, non solo viene prodotto un punteggio, ma sono mostrati anche i punti deboli che influenzano il punteggio, i tempi di caricamento e i suggerimenti per migliorarlo.

Vediamo qualche informazione utile per comprendere ancora meglio il funzionamento di PageSpeed Insight.

PageSpeed e tempo di caricamento

Lo strumento PageSpeed Insight non misura il tempo di caricamento del vostro sito. Nonostante quello che la gente pensa. Per capire cosa vuol dire, vediamo la differenza tra PageSpeed e il tempo di caricamento delle pagine.

PageSpeed

PageSpeed e’ il punteggio dato da Google col suo strumento PageSpeed Insights. Questo strumento prende le metriche di performance grezze e le converte in un punteggio compreso tra 1 e 100. Anche se offrira’ opportunita’ e rapporti diagnostici come parte del report, questi non contribuiscono direttamente al punteggio delle prestazioni.

Cio’ significa che PageSpeed Insight, da solo, non e’ in realta’ un vero e proprio indicatore del tempo di caricamento di un sito.

Tempo di caricamento

Quindi, cos’e’ il tempo di caricamento, in confronto a PageSpeed? E’ il tempo medio che impiega una pagina per essere caricata da un utente. Non e’ un punteggio calcolato, e’ il tempo effettivo di caricamento di una pagina, in secondi o millisecondi, tra l’inizio e la fine del caricamento dei contenuti.

Naturalmente, il tempo di caricamento da solo non da’ un’idea di cio’ che causa problemi di velocita’ o di come risolverli.

Come funziona lo strumento?

Una volta avuto accesso allo strumento dal pannello di controllo dell’hosting, ci trovera’ davanti a molte informazioni.

Lo strumento Google PagesSpeed Insights fornisce sia dati di laboratorio che dati sul campo per ogni pagina. I dati di laboratorio vengono raccolti in un ambiente controllato durante la scansione di una pagina ed e’ un ottimo modo per identificare i problemi di performance e trovare soluzioni per risolverli. I dati sul campo, invece, vengono raccolti dai dati sulle prestazioni del mondo reale quando gli utenti caricano la pagina. Alcuni dei problemi e degli evidenti colli di bottiglia che rendono piu’ difficile la conversione per i visitatori reali possono presentarsi qui.

In breve: lo strumento mostra un punteggio di performance su un totale di 100. Tuttavia, i risultati metrici delle prestazioni utilizzati per calcolarlo non sono ponderati allo stesso modo. Cose come la “first contentful paint” (la prima volta che si vede qualcosa sullo schermo) hanno invece un effetto maggiore. 

Ci sono dei dati particolari che hanno influenze diverse sul punteggio finale mostrato in centesimi. Per scoprire cosa migliorare per aumentare il punteggio di PageSpeed, bisogna analizzare le sezioni in cui sono presenti i dati specifici della pagina.

Le sezioni

Nella pratica, la schermata visualizzata nel pannello di controllo mostra prima di tutto una tabella in cui mostrate le risorse caricate e la loro dimensione. Successivamente ci sono le sezioni “Lab Data”, “Load Opportunities” e “Diagnostic”.

In ognuna della sezioni sono riportati tutti i test che sono stati passati, quelli che richiedono di essere migliorati e quelli che mostrano dei problemi. E’ tutto mostrato con un color-code che aiuta a individuare immediatamente dove si trovano i problemi.

Page Speed Insight DiagnosticaBastera’ cliccare sul tasto “Details” per ottenere maggiori informazioni e verificare cosa ci sia che non va.

Conclusioni

Lo strumento e’ offerto in modo gratuito e fornisce dei dati importanti  per i webmaster che vogliono monetizzare il sito e prestare attenzione alle conversioni. Ogni voce dell’elenco viene accompagnata da un link che fornisce ulteriori informazioni su quel tema specifico. 

Migliorare un certo aspetto del proprio sito sara’ molto piu’ semplice, avendo a disposizione degli indizi su come procedere. Soprattutto se si effettuano vendite sul sito, se si cerca di convertire i propri visitatori, la velocita’ delle pagine e’ un parametro su cui lavorare attentamente per ottimizzarlo il piu’ possibile.

Il pannello di controllo del servizio hosting web di SOD offre nativamente questa opportunita’ di analisi del sito, convenientemente senza dover andare su altre pagine. Prova il servizio prima dell’acquisto e verifica personalmente la comodita’ del pannello di controllo del hosting.

Link utili:

 

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